Google maps

Sono grata per Google Maps.

"Per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?"


Una volta, quando ci si perdeva e non si sapeva più ritrovare la diritta via che era smarrita, si soleva chiedere liberamente delle informazioni stradali alla gente che passava, instaurando subito un rapporto di totale fiducia con un perfetto sconosciuto. La diritta via veniva re-imboccata grazie alle indicazioni ricevute e si ringraziava il cielo di aver mandato un angelo a guidarci lungo il sentiero tortuoso e piene di insidie (e di buche) della vita.
Oggi, per contro, ci troviamo ad instaurare dei rapporti di totale fiducia con un perfetto sconosciuto robotico collegato direttamente ad un angelo satellitare. Lui/lei sa tutto. Ti guida come un Virgilio dantesco lungo il cammino indicandoti quale via devi percorrere. Perché lui sa qual è la strada che ti farà risparmiare tempo. Sa cosa si nasconde dietro ad ogni curva tortuosa. Sa portarti ben oltre le colonne d'Ercole. Per di più te lo sa dire in un sacco di lingue e dialetti diversi. Fa tutto lui. Tu devi solo seguirlo ciecamente. E ricordarti di aggiornarlo frequentemente. Altrimenti finirai in un fosso o in un fiume infernale oppure sarai costretto a vagare in cerchio nel buio di una campagna solitaria senza ripetitori e senza l'ombra di un perfetto sconosciuto all'orizzonte.

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Meet The Author

Volevo fare la scienziata. Questo blog è il mio esperimento scientifico di durata annuale per dimostrare che la gratitudine è la ricetta mastercheffiana per raggiungere la felicità. Seguitemi. Ve ne sarò 365 volte grata.

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